Da non perdere: il tour dei “puffin”, i graziosi pulcinella di mare di Capo Ingólfshöfði
di Mimma Lo Martire

L’Islanda è una terra estrema, dove tutto è amplificato. Il verde è intenso, le cascate sono tante, piccole, medie, immense e spettacolari; i ghiacciai – fino a quando il riscaldamento globale non li avrà completamente sciolti – sono sparsi per tutta l’Isola.

I vulcani possono risvegliarsi da un momento all’altro e i suoi geyser sono affascinanti. La laguna blu, con le sue acque termali vi rigenererà e vi sembrerà di essere tornati giovani come nel film Cocoon. L’energia dell’universo.

Andando in Islanda, però, mi ero ripromessa di non perdere la possibilità di vedere i buffi pulcinella di mare che, nella stagione degli amori, sono ancora più divertenti, per via della colorazione rossa che assume il loro becco.

Così, trovandoci a Hӧfn (che in islandese significa porto), una cittadina famosa per la pesca, ne abbiamo approfittato per programmare la nostra escursione. A Hӧfn siamo arrivati proprio il giorno della festa dedicata agli scampi, a fine giugno.

Da lì, dal locale ufficio del turismo, abbiamo acquistato il tour organizzato per la penisola di Ingólfshöfði, vicino a Hof, dove poter ammirare nel loro ambiente naturale i graziosi “puffin”.

Capo Ingolfshofdi è un promontorio isolato sulla costa, a metà strada tra Skaftafell nel Parco Nazionale Vatnajokull e la laguna di ghiaccio di Jökulsárlón.
Non vi dirò che siamo arrivati primi, ma quasi. Prima di noi c’era solo una coppia. Ma all’ora prevista per l’inizio dell’escursione eravamo già una piccola folla.

La nostra guida era una ragazza molto giovane, che ci ha fatti salire su un enorme cassone per il fieno trainato da un trattore, da lei guidato con molta bravura.
Abbiamo percorso un lungo tratto di terreno paludoso, circa 6 chilometri, prima di arrivare alla base del promontorio. Il cui nome deriva dal primo colono islandese, Ingolfur Arnarson, che vi trascorse il suo primo inverno in Islanda, nell’874 d.C.
Arrivati alla base della collinetta da scalare, ci sono stati forniti dei bastoni da trekking per agevolare la salita della terra lavica: un tratto molto ripido ma, per fortuna breve, di sabbia nera e fine.
Giunti finalmente in cima, ecco il verde intenso e la scogliera a picco sul mare, con una vista spettacolare, dove i nostri buffi uccelli si ritrovano per corteggiarsi e riprodursi.
Ci siamo stesi a terra e in maniera molto, ma molto silenziosa e, con discrezione, abbiamo cominciato a fotografarli. Devo ammettere che erano molto più curiosi loro di noi!
Facevano finta di non guardarci se osservati ma, se ti giravi un po’, eccoli lì a fissarci con nonchalance e in maniera davvero buffa. Il vento e un tantino di pioggia hanno disturbato leggermente la nostra gita, che si è però rivelata, comunque, un’esperienza davvero unica e indimenticabile.
Proprio come i graziosi pulcinella di mare di Ingólfshöfði!
Bellissimo articolo, sembra di essere lì con te sul trattore e poi ad ammirare sulla scogliera i pulcinella.
Che dire di più di quello che hai descritto tu! Un po’ di invidia per non esserci stato anch’io a vedere quei simpatici e curiosi uccelli che comunque conoscevo da piccolo, quando proprio la figurina della pulcinella di mare era quella che mi mancava, e che ho dovuto ordinare per completare la raccolta nell’album degli animali! Mi hai fatto ritornare a quando ero bambino!
Articolo molto dettagliato e interessante, complimenti !
Complimenti per la descrizione dettagliata e attraente! Si sente che ami la natura e sai goderne la bellezza!
Anch’io ho trovato molto interessante e ben fatto questo articolo. La bellezza delle foto mi ha fatto venir voglia di visitare al più presto questi posti. Grazie
Come sempre interessante e ricco di informazioni utili, il racconto del tuo viaggio nella natura estrema dell’Islanda.
In particolare l’escursione per ammirare i buffi pulcinella di mare, “curiosi” più dei turisti!